La storia dell'Ungheria pre-magiara abbraccia gli eventi storici avvenuti prima della conquista magiara del bacino dei Carpazi (Honfoglalás), avvenuta nel IX secolo d.C., in quei territori che sarebbero diventati il futuro principato d'Ungheria e il successivo regno d'Ungheria.
Il relativamente caldo e fertile bacino dei Carpazi era stato raggiunto dalle prime comunità umane circa 500.000 anni fa. Le prime tracce conosciute appartengono all'homo heidelbergensis, con prove scarse o inesistenti della presenza umana fino alla comparsa dell'homo neanderthalensis circa 100 000 anni fa. L'homo sapiens giunse nel bacino dei Carpazi prima del 30000 a.C. e apparteneva alla cultura aurignaziana, ma alcune fonti sottolineano come in realtà il quadro apparisse molto più complesso; tuttavia, la teoria secondo cui nella regione si fosse affermata anche la cultura di Szeleta, distribuita perlopiù nell'odierna Polonia meridionale, resta contestata. Lo sviluppo nel Paleolitico segue quello del resto d'Europa e i reperti sia dell'Aurignaziano che della successiva cultura gravettiana si riscontrano tanto in Europa centrale quanto in Francia e Spagna. La fase tarda dell'età della pietra è caratterizzato da prove archeologiche minime o non ancora studiate in maniera approfondita, ad eccezione della parentesi della ceramica lineare, durante la quale l'agricoltura approdò nel bacino dei Carpazi.
Durante l'età del rame e del bronzo, tra i principali gruppi attivi nella pianura pannonica si devono segnalare i Baden, i Makó e gli Ottomány (l'assonanza con i turchi ottomani non deve far credere all'esistenza di un legame). Il miglioramento principale riguardò ovviamente la lavorazione dei metalli, ma la cultura di Baden introdusse anche la cremazione e il commercio a lunga distanza con aree decisamente lontane quali il mar Baltico o la Persia, una tendenza questa non eclissatasi durante i periodi Makó e Ottomány. I turbolenti eventi avvenuti durante la tarda età del bronzo causarono il declino della relativamente avanzata civiltà nativa, con l'inizio dell'età del ferro che coincise con l'immigrazione di massa di nomadi indoeuropei ritenuti di origine iranica. Tuttavia, col passare del tempo, il bacino dei Carpazi attirò comunità da ogni dove: i Celti Halstatt, giunti da Occidente, furono i primi e i più influenti gruppi attivi intorno al 750 a.C., seguiti dai misteriosi Siginni intorno al 500 a.C. e dai Pannoni, ovvero una tribù illirica la quale diede il nome alla futura provincia romana. L'estremo oriente della regione fu occupato invece da Traci e tribù iraniche, cui fecero seguito delle comunità celtiche. Prima del 100 a.C., la maggioranza dell'area appariva occupata da vari popoli celtici o legati ai celti, periodo storico a cui risale la cultura di La Tène, subentrata alla Halstatt, e l'arrivo dei Taurisci, dei Boi e dei Pannoni.
I romani iniziarono a interessarsi al bacino dei Carpazi nel 156 a.C., portando avanti le proprie operazioni di conquista con qualche rallentamento; fu questo il caso del potente re dei Daci Burebista, il cui regno si estendeva fino all'odierna Slovacchia al momento della sua massima estensione. Tuttavia, il periodo di predominio dei Daci non durò a lungo e si esaurì nel 9 a.C., quando i romani sottomisero l'intera area e la convertirono nella provincia dell'Illyricum, poi ribattezzata è leggermente riorganizzata nella Pannonia. Sotto il dominio romano furono fondate molte città ancora oggi esistenti come Buda, Győr o Sopron, mentre la popolazione assorbì la cultura romana e visse un periodo di prosperità. Gli imperatori romani si dimostrarono talvolta tolleranti con altre tribù che andarono a stabilirsi nel territorio, come gli Iazigi o i Vandali. Il cristianesimo si diffuse durante il IV secolo d.C., quando divenne religione di stato.
Nei primi anni delle invasioni barbariche, il bacino dei Carpazi fu colonizzato dagli Unni, i quali nel 430 avevano stabilito un vasto dominio in Europa, seppur effimero, che si dipanava nel bacino. Nelle vicinanze vivevano numerose tribù germaniche, come ad esempio i Goti, i Marcomanni, i Quadi o i Gepidi, con questi ultimi che sopravvissero più a lungo rispetto ad altre comunità e i cui gruppi erano stati assorbiti dagli Unni. La successiva ondata migratoria del VI secolo vide altre popolazioni germaniche, nello specifico i Longobardi e gli Eruli, sopraffare i Gepidi, prima di lasciare spazio a un'altra importante tribù nomade, quella degli Avari. Come gli Unni, gli Avari vi stabilirono un khaganato e rappresentarono una minaccia significativa per i loro vicini. La parentesi avara si protrasse fino all'800 circa, quando Carlo Magno li sottomise; la popolazione avara rimase comunque nella regione e fu gradualmente assorbita da altre popolazioni. Il territorio dell'odierna Ungheria del IX secolo risultava diviso tra il regno dei Franchi Orientali e il Primo impero bulgaro, con la parte nord-orientale invece in mano alla Grande Moravia slava e al Principato di Nitra. Quest'ultima entità statale rimase in piedi fino a quando non ebbe luogo la conquista magiara, avvenuta tra il 860 e il 907 circa.